LINEE GUIDA CISMAI
PREMESSA
La definizione dei “criteri” relativi alla rilevazione
delle competenze genitoriali ed alla possibilità
di recupero delle medesime è riferita “a tutte le
forme di cattiva salute fisica e/o emozionale,
abuso sessuale, trascuratezza o negligenza o sfruttamento
commerciale o altro che comportano un
pregiudizio reale o potenziale per la salute del
bambino, per la sua sopravvivenza, per il suo sviluppo
o per la sua dignità nell’ambito di una relazione
caratterizzata da responsabilità, fiducia o
potere “ (Consultation on Child Abuse and
Prevention dell’OMS 1999 e rapporto OMS del
2002).
Le linee-guida mettono in luce le aree di indagine
risultate più efficaci per la valutazione delle
possibilità di recupero delle competenze genitoriali
a partire dal mandato prescrittivo fornito dall’autorità
giudiziaria (tribunale per i minorenni
e/o tribunale ordinario). Come affermato nel
documento CISMAI “ Requisiti minimi dei servizi
contro il maltrattamento e l’abuso all’infanzia”
l’intervento “si differenzia da un lavoro peritale in
quanto si configura come diagnosi dinamica e consiste
nella valutazione della risposta agli input di
cambiamento, necessaria alla formulazione di un
parere prognostico”. Il tempo previsto per lo svolgimento
dell’intervento valutativo si situa orientativamente
intorno ai 6 mesi.
In qualsiasi contesto l’obiettivo della protezione
e della cura del minore, o comunque della salvaguardia
dei suoi bisogni psicologici, è prioritario
rispetto a qualsiasi altro obiettivo richiesto dalle
circostanze, in accordo con le norme deontologiche.(
cfr. Dichiarazione di consenso in tema di
abuso sessuale all’infanzia)
Si ritiene che la valutazione debba essere comprensiva
degli aspetti psicologici, sociali, legali,
economici e sanitari sia dei minori che della famiglia
e debba essere costituita da un percorso che
abbia aree, tempi e metodologie definite e specifiche e
che preveda il lavoro integrato di figure professionali
diverse (psicologi, assistenti sociali, educatori,
medici).
Le aree individuate possono essere affrontate
tramite differenti percorsi e non sono da considerarsi
rigidamente consequenziali e separate tra
loro.
Va considerato che la valutazione psicologica
del recupero della genitoriale va sempre connessa
agli elementi che via via emergono dall’indagine
sociale e che il lavoro di valutazione è complementare
alla psicodiagnostici sul minore.
La valutazione sulle possibilità di recupero
della genitoriale parte dalle caratteristiche dei
genitori reali, dalle immagini interne che il bambino
porta di essi, dalla sua relazione con ciascuno di
loro.
Poiché il presente documento ha concentrato
la propria attenzione sulla dimensione psicologica
della valutazione sulla genitoriale si ritiene
necessario procedere ad una successiva elaborazione
che ne integri gli aspetti sociali ed educativi.
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CISMAI
COORDINAMENTO ITALIANO DEI SERVIZI
CONTRO IL MALTRATTAMENTO E L’ABUSO ALL’INFANZIA
LINEE- GUIDA
PER LA VALUTAZIONE CLINICA E L’ATTIVAZIONE DEL RECUPERO DELLA
GENITORIALITÀ NEL PERCORSO PSICOSOCIALE DI TUTELA DEI MINORI
AREA TEMATICA 1
DEFINIZIONE DEL CONTESTO VALUTATIVO
Finalità
Esplicitazione ai genitori e ai minori da parte dell’equipe
multi professionale:
a) dell’obiettivo del recupero delle capacità genitoriali;
b) della proposta di un percorso valutativo;
c) circostanze e tempi in cui sono sorti i sospetti di
inadeguatezza e sintomatologia presentata dal
minore;
d) segnali raccolti dall’ambiente scolastico, dal
medico, dal vicinato…;
e) del mandato dell’autorità giudiziaria dove esistente;
f) dei tempi e dei metodi utilizzati dal servizio per
l’intervento di protezione e tutela
Sono considerati indicatori della collaborazione
dei genitori con gli operatori :
a) rispetto delle regole del setting;
b) partecipazione attiva agli incontri;
c) accoglimento delle indicazioni e delle prescrizioni
fornite dagli operatori e dall’autorità giudiziaria.
Strumenti indicati: sedute familiari, sedute di
coppia, sedute con i minori.
AREA TEMATICA 2
PROFILO ANAMNESTICO DELLA COPPIA
Finalità
1-Ricostruzione della storia di coppia e delle relazioni
con le famiglie di origine in ottica intergenerazionale.
2-Ricostruzione della storia personale e individuazione
dei pattern di attaccamento.
Sono considerati indicatori per il recupero delle
competenze genitoriali in questa area :
a) caratteristiche disfunzionali della relazione di
coppia;
b) presenza/assenza di legami irrisolti con le
rispettive famiglie di origine;
c) congruenza/incongruenza nella ricostruzione
della propria infanzia nel rapporto con i propri
genitori;
d) riconoscimento e consapevolezza delle carenze
subite e della propria sofferenza.
Strumenti indicati: colloqui psicologici clinici
individuali e congiunti con i genitori e/o con i
membri della famiglia di origine.
AREA TEMATICA 3
ROFILO DI PERSONALITÀ DEI GENITORI
Finalità
Individuare il profilo psicologico delle figure genitoriali
fatto salvo quanto disposto dall’art. 220 c.p.p. (divieto
di sottoporre ad indagine psicodiagnostica l’indagato se
non in accordo con l’autorità giudiziaria).
Sono considerati indicatori per la valutazione
delle competenze genitoriali in questa area:
a) capacità/incapacità di aderire alla realtà;
b) capacità/incapacità di controllo degli impulsi;
c) capacità/ incapacità di tollerare le frustrazioni;
d) capacità/incapacità di modulare la relazione
affettiva.
Strumenti indicati: colloqui psicologici clinici, l’utilizzo
di test proiettivi e test di rilevazione dei pattern s
di attaccamento, A.A.I.(adult attachement
interview) formula breve.
AREA TEMATICA 4
RAPPORTO DEI GENITORI CON I FIGLI
Finalità
1-Valutazione della storia della genitoriale.
2-Valutazione del modo in cui l’organizzazione familiare
si è strutturata nel tempo.
3-Osservazione della qualità della relazione
genitore/figlio.
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Sono considerati indicatori per il recupero delle
competenze genitoriali :
a) tipo di investimento attivato da ciascun genitore
nei confronti del figlio;
b) caratteristiche dell’alleanza genitoriale stabilita
dalla coppia;
c) presenza/assenza di riconoscimento dei bisogni
psicologici e di accudimento del bambino;
d) presenza /assenza dei confini generazionali;
e) capacità/incapacità della coppia di mantenere i
confini generazionali con i figli;
f) flessibilità/rigidità delle relazioni affettivo-educative
nei confronti dei figli;
g) qualità dei legami nella fra tria;
h) capacità di attenzione e ascolto del bambino;
i) capacità di contenimento emotivo;
j) capacità di mettere in parola sentimenti, emozioni,
esperienze.
Strumenti indicati: colloqui psicologici con la coppia,
con i singoli genitori, sedute con genitori e
figli.
Osservazione della relazione genitori-bambino
nelle sedute cliniche.
Integrazione di informazioni provenienti dai differenti
contesti di vita.
AREA TEMATICA 5
INDICATORI PROGNOSTICI
DI TRATTABILITÀ TERAPEUTICA
Finalità
Verifica della attivazione delle risorse genitoriali
Sono considerati indicatori di recupero di competenza
genitoriale a valenza riparatavi:
a) riduzione dei meccanismi difensivi di negazione;
b) comprensione e oc-partecipazione alla sofferenza
del figlio;
c) capacità di comprensione del danno arrecato al
figlio attraverso la condivisione della rilettura dei
significati individuali e relazionali dei comportamenti
pregiudizievoli;
d) capacità di assumersi le proprie responsabilità e
attivare comportamenti riparativi in funzione
del cambiamento;
e) capacità iniziale di condividere un progetto
d’intervento ripartivo.
Strumenti indicati: colloqui di restituzione con le
figure genitoriali e/o i figli